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al testo di Martin Palmadessa
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Mi salta in faccia la polvere della Festa dell’Unità. Cammino in mezzo ad occhi altissimi ed io sono piccolo, al confronto. Ho in mano quello per cui sono venuto qui. Lo zucchero filato rosa e una liquirizia. Sfilano persone abbracciate, e tutte col sorriso della domenica, col sorriso di che cosa ancora non capisco. A me scappa la pipì e non mi viene da ridere. Torno da mamma e papà. Stanno bevendo un bicchiere di acqua con un limone dentro e tanto ghiaccio. Forse lo zucchero filato era finito.
Si alza la mia Mamma e mi prende la mano ma io non voglio lasciare il mio bastone di zucchero. Forse non ho più la pipì. Invece sì. Allora lo divoro. C’è ancora polvere e ho anche un sassolino dentro la scarpa che mi dà fastidio. Vedo gente che si sposta, che si muove, che si tiene le mani. Non riesco a vederli in viso, sono troppo alti. Il sole mi dà fastidio. Chissà che tipo di giochi fanno insieme. E chissà se gli piace lo zucchero rosa o quello bianco. Beh, a me piace quello rosa. Vado a fare la pipì. Ma dopo torno!!!
©Martin Palmadessa - 13.05.2020 Tratto da "Tanta roba di me" |
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